domenica 12 aprile 2009

Meditazione come terapia


Ecco un'intervista che ho fatto al Dottor Nida Chenagtsang, medico tibetano, direttore medico della International Academy for Traditional Tibetan Medicine (www.iattm.net), con cui ho scritto "Il tesoro della salute".

Da anni vive in Italia e svolge la sua opera di insegnamento e cura in diverse nazioni europee, in Russia, negli Stati Uniti, in Canada, in Australia.


Domanda: La medicina tradizionale tibetana riconosce, fra le diverse terapie, anche la pratica meditativa?


Risposta: Certamente, ed è molto importante. Si consiglia la meditazione per curare problemi sia mentali, che fisici; è una tecnica estremamente valida per chiunque, che conosca e segua, o meno, la filosofia buddista.

Esistono meditazioni che hanno un'influenza positiva sulle funzioni mentali.

Suggerisco spesso esercizi semplici, come la meditazione sul respiro, che aiuta a calmare la mente: inspirare, trattenere l'aria, espirare.

Altre forme di meditazione, che agiscono sia sui canali energetici che sugli aspetti corporei, sono le prostrazioni: fanno parte dei rituali religiosi della cultura buddista, ma possono essere eseguite come semplici esercizi di yoga.

Consiglio anche, allo scopo di ravvivare e purificare l'energia personale, di compiere circoambulazioni o, più semplicemente passeggiare, oppure di meditare camminando.

L'importante è cercare di fare, quanto prescritto, con la maggior consapevolezza possibile.


Domanda: Secondo la medicina tibetana la nostra esistenza è dovuta a tre energie (chiamate umori) che regolano tutte le funzioni vitali, fisiche e mentali.

Vi sono meditazioni specifiche per il tipo di umore (Vento, Bile, Flemma) che caratterizza un individuo, o che possano regolare eventuali squilibri energetici?


Risposta: Per la medicina tibetana la meditazione influisce innanzitutto sull'umore Vento (che rappresenta in gran parte l'energia), calmandolo; questo ha una ricaduta benefica su mente e corpo, oltre ad avere un effetto riequilibrante e pacificante sugli altri umori.

Si tratta, in questo caso, di un percorso curativo che procede dall'interiorità dell'individuo verso le sue parti più esteriori mentre, usando gli esercizi fisici, il processo è inverso: attraverso il movimento del corpo si ottiene un miglioramento degli aspetti mentali.

In ogni caso ci si basa sulla stretta relazione esistente fra corpo, energia e mente.

Si può specificare che nei soggetti appartenenti alla tipologia Vento (Rlung) viene indicata la meditazione sul respiro o su un argomento specifico (interdipendenza, vacuità, ...) per favorire l'apertura mentale, la disponibilità verso gli altri, diminuire la tendenza agli attaccamenti; nella tipologia Flemma (Bad Kan) sono utili prostrazioni e meditazioni che comprendano anche esercizio fisico, allo scopo di contrastare gli aspetti tipici di pigrizia e indolenza; nelle persone Bile (mKrispa) sono consigliate meditazioni con mantra e con la visualizzazione di elementi freddi (quali l'acqua, il bianco...), al fine di riequilibrare il caratteristico calore di tale tipologia, calmare rabbia e aggresività.

Diverse forme di meditazione si trovano all'interno dello “Yuthok Nyingthig”, un testo che tratta la parte spirituale della medicina tibetana. Qui viene ampiamente spiegato che questa particolare arte medica si rivolge a tutti, ed è possibile recitare il mantra del Buddha della Medicina senza aver preso alcuna iniziazione.

E' necessario il desiderio di ottenere un equilibrio interiore che, considerato e vissuto alla luce della più ampia visione dell'interdipendenza universale conduca, di conseguenza, a nutrire un amorevole interesse per il prossimo.

L'importante, dunque, è avere un'intenzione positiva.




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